FOTOVOLTAICO – IN ITALIA GIÀ RAGGIUNTA LA GRID PARITY?

Da tempo ci si interroga sulla questione se in Italia il fotovoltaico abbia raggiunto o meno la grid parity, tema di grande importanza in vista della soppressione tra pochi mesi degli incentivi economici previsti dal V Conto Energia. Un recente studio intitolato “PV Grid Parity Monitor” http://www.leonardo-energy.org/files/PV_GPM_Issue_1.pdf pubblicato da Eclareon, azienda spagnola/tedesca di consulenza in tema di fonti rinnovabili ed efficienza energetica, prova a rispondere alla domanda e dà una risposta sostanzialmente affermativa.

Come prima cosa è opportuno stabilire cosa si intende per grid parity (GP), concetto del quale sono state date diverse interpretazioni. Nella sua definizione più comune la GP si intende raggiunta quando c’è equivalenza tra il costo dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico ovvero il suo LCOE (Levelized Cost Of Energy), ed il costo di acquisto dell’energia elettrica dalla rete, ovvero il prezzo del kWh che si paga in bolletta. La GP indica quindi una condizione in cui un impianto FV è in grado di ripagare i propri costi anche senza incentivi economici diretti sulla produzione di energia.

Quello di grid parity è un concetto apparentemente semplice ma che impone da una parte di definire un costo del chilowattora prodotto dall’impianto FV che tenga conto dei costi d’installazione, dei costi di manutenzione, dei costi previsti per la sostituzione dell’inverter, dei costi assicurativi e dell’insolazione media del sito dove l’impianto è installato ma che soprattutto tenga conto della remunerazione del capitale investito, una remunerazione che oltre a bilanciare il tasso di inflazione garantisca al produttore un adeguato premio di rischio.

Quando un impianto Fotovoltaico viene installato e connesso alla rete elettrica il valore del LCOE si può considerare fissato, cioè si conosce in partenza con una buona precisione quale sarà il costo dell’energia elettrica che verrà prodotta durante tutto il ciclo di vita utile dell’impianto. Il LCOE deve però essere confrontato con il prezzo dell’energia prelevata dalla rete, un costo che oltre ad essere diverso in base alla tipologia di utenza ed alla tipologia di contratto è per sua natura un costo variabile nel tempo, anche se nel lungo termine destinato ad aumentare.

Lo studio è focalizzato sul fotovoltaico residenziale, posto però che per impianti fotovoltaici di taglia superiore ai 3 kWp il LCOE dovrebbe ridursi grazie ad economie di scala dai dati presentati nello studio si potrebbero estrapolare delle indicazioni sulla convenienza di impianti di dimensioni più grandi, sempre finalizzati all’autoconsumo, installati sui tetti od in prossimità di aziende medio-piccole.

Lo studio di Eclareon valuta il raggiungimento o meno della grid parity in 14 diverse città di sette nazioni considerando l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico di potenza pari a 3,3 kWp con una vita utile pari a 30 anni. Per stabilire il raggiungimento o meno della grid parity il LCOE dell’impianto viene confrontato con il prezzo marginale dell’energia elettrica acquistata da rete, dalla tariffa totale vengono sottratti i costi fissi in quanto il consumatore anche a seguito dell’installazione di un impianto FV manterrà il tradizionale contratto di fornitura elettrica ed il suo risparmio sarà legato solamente alla riduzione dei chilowattora pagati in bolletta. Il tasso di remunerazione dell’investimento per l’Italia è posto pari al 5,1% di cui 2,1% per compensare l’inflazione e 3% come premio di rischio, un tasso di remunerazione quindi non troppo dissimile dal rendimento di BTP ventennali o di altri investimenti finanziari a basso rischio.

Secondo il rapporto di Eclareon impianti fotovoltaici domestici installati a Roma ed a Palermo hanno raggiunto la grid parity, questo grazie alla forte riduzione dei costi dei pannelli FV vista negli ultimi anni, grazie agli ottimi livelli di irradiazione di cui può godere il nostro Paese e grazie (purtoppo) agli elevati costi di acquisto dell’energia elettrica. I valori minimi di LCOE di un impianto FV domestico per l’anno 2012 estrapolati dai grafici sono compresi tra 17 e 18 c€/kWh mentre i valori massimi tra 27 e 28 c€/kWh. Viene di seguito riportato il grafico relativo al caso dell’installazione di un impianto FV domestico a Roma.

Lo studio rimarca come un aiuto fondamentale per permettere agli impianti fotovoltaici italiani il raggiungimento della GP è lo Scambio Sul Posto (SSP) una modalità di scambio dell’energia con la rete elettrica che garantisce l’autoconsumo (diretto o differito nel tempo) di tutta l’energia elettrica prodotta dall’impianto. Allo SSP possono accedere gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 200 kWp ma con esclusione degli impianti attualmente incentivati mediante il V Conto Energia. Una modalità di scambio che sarà indispensabile in mancanza degli incentivi per garantire ad un impianto FV la possibilità di ripagare il proprio costo.

Va per completezza sottolineato che nei grafici relativi alle due città italiane analizzate il confronto avviene tra un valore di LCOE (o meglio una fascia di valori di LCOE relativa a diverse tipologie di pannelli e costi di installazione) ed il costo marginale dell’energia elettrica calcolato per i quattro diversi scaglioni di consumo della tariffa domestica standard. Ciò rischia di generare confusione, in quanto tali valori non hanno diretta attinenza con il consumo elettrico dell’abitazione su verrebbe situato l’impianto fotovoltaico.

Nelle indicazioni riguardanti la grid parity proximity del nostro Paese (pag. 32) si afferma infatti che un impianto FV installato a Roma e a Palermo è conveniente solo per particolari installazioni quando i consumi sono inferiori a 2640 kWh annui. Un’affermazione apparentemente non corretta e che ingenera confusione posto che l’installazione di un impianto FV presuppone l’autoconsumo (diretto o differito con SSP) di tutta l’energia elettrica prodotta. Un impianto FV da 3,3 kWp di potenza installato a Roma può produrre in un anno circa 4000 kWh. Quindi l’affermazione andrebbe intesa come “solo alcuni valori di LCOE sono inferiori al prezzo marginale dell’energia elettrica relativa al 2° scaglione di consumo” ma il consumo annuo dell’abitazione su cui si valuta l’installazione di un impianto FV in tali condizioni risulterebbe comunque compreso tra i 4000 ed i 6000 kWh annui.

In ultimo i valori di irradiazione solare attribuiti a Roma e Palermo sono molto simili tra loro, rispettivamente pari a 1611 ed 1656 kWh/m2 anno, quando da dati Enea tra tali valori di dovrebbe esserci una differenza pari a circa il 10%.

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